Elenco cronologico dei parroci
Veniva investito della parrocchia dall'abate di Sangano.
Detta chiesa parrocchiale sotto il titolo di S. Maria della Stella, ossia della Natività, era situata in quel sito medesimo ove al presente si trova il Santuario della Stella
Veniva investito della parrocchia dall'abate di Sangano dell'Ordine dei Benedettini.
Questo parroco ebbe a sostenere lite coi Fondatori Orsini per rivendicare le decime come risulta da verbale del Municipio di Trana.
Nel mese di novembre veniva investito dall'abate di S. Salutare di Sangano, come risulta dalle bolle presentate al delegato Cesare Lasero mandate dal visitatore apostolico Angelo Perulio, Vescovo Paralevesi e Conte in visita pastorale li 28 agosto 1584.
Dalla relazione di questa visita pastorale risulta essere la chiesa parrocchiale di SMaria della Stella situata in luogo campestre, ossia a ponente del paese, ma che per maggior comodo dei parrocchiani si facevano pure le funzioni in altra chiesa attigua al Castello dei Fondatori dedicata a Santa Maria.
Per la gran povertà non si teneva il SS .Sacramento il che s'impone almeno nei giorni festivi di Pasqua; ne si aveva ciborio e pisside e Compagnie del Sacramento al che si provvide pure.
La popolazione era di circa 500 anime e ciò che fa meraviglia si comunicavano "sub duplici specie", porgendo il vino consacrato in vaso vitreo.
Il reddito parrocchiale era di scudi 40.
La chiesa parrocchiale di SMaria di Libera Collazione dell'abate di S. Solutore di Sangano si trovava in pessimo stato e quasi derelitta per cui furono interdetti tre altari e si proibì di ancor celebrarvi se prima non fosse stata ristorata, come lo fu.
Da Rivoli pigliava possesso della Parrocchia di S. Maria della Stella, abitando però nel Capoluogo in una casa comperata a proprie spese attigua alla nuova Chiesa Parrocchiale costruita nell'anno 1621.
Alii 13 Giugno si poneva la Prima Pietra presente il Priore D. Colombo, Don Gelso Giorgio prevosto di Sangano, D.Vincenzo Prevosto di Bruino, D. Eustacchio prevosto di Villarbasse.
Il suddetto Priore oltre di essere benemerito per la nuova costruzione della Parrocchia lo fu ancora per la donazione della Casa Parrocchiale con obbligo però ai suoi parroci successori di celebrare settimanalmente una Messa a suffragio di sé e dei suoi successori, ed essendo dovere del Municipio a provvedere ai Parroci l'alloggio in scarico di detto peso da allora in poi contribuì al parroco Lire 50 annue sul Bilancio Comunale.
Detto Priore "inpace quievit" nell'anno 1630.
Già Cappellano Maestro in Trana pigliava possesso della nuova Chiesa Parrocchiale con investitura del Vescovo di Torino.
Visse poco. Dopo due anni e pochi mesi di cura parrocchiale, nel mese di marzo dell'anno 1633 passava a miglior vita.
Si ignora di quale paese e quale fosse la sua età.
Assunse la cura parrocchiale in dicembre dell'anno 1633 e morì nel mese di febbraio 1666.
Nulla di rimarchevole risulta sotto questo Priorato.
Prese il possesso in settembre e morì l'anno 1697, dopo una malattia di dolorosa podagra che soffrì in pace per ben sette anni.
Ebbe a cappellani, maestri e coadiutori D. Sciattino da Salassa, come di Salassa si crede fosse il Priore, poi D.Faletto Giuseppe e nel 1682 D.Pola Gio Antonio di Trana.
Durante questo priorato ebbe molto a soffrire religione e patria.
Dichiarata la guerra nel 1690 addi 3 giugno tra il Re di Francia, Luigi XIV ed il nostro Sovrano Vittorio Amedeo II, il generale Catinai col castello di Avigliana prese a saccheggio i paesi circonvicini tra cui Trana nel 1691, e nel 1693 quando ebbe luogo la battaglia sanguinosa nei confini e dintorni di Orbassano fra l'esercito francese e quello degli alleati austriaci, spagnolo e piemontese, battaglia nella quale restarono più di 15 mila morti da ambo le partì.
Vincitori, però i francesi, pieni di orgoglio il giorno dopo assalito Trana e Giaveno vi diedero il saccheggio.
È probabile che in quest'epoca sia pure stata distrutta la fortezza di Trana.
Prendeva possesso il 23 giugno 1697.
Questi decorò l'altare maggiore e rinnovò quello del suffragio, costrusse in marmo il Fonte battesimale, cinse a sue spese di un muro il cimitero, edificò una nuova sacrestia per gli uomini, ristorò la chiesa parrocchiale quasi rovinata per la guerra, fece acquisto di una statua del Rosario, promosse l'edificazione della cappella di S. Pancrazio in Pratovigero e quella di S.Grato in Moranda.
Fu molto caritatevole verso i poveri che chiamava provvisori delle case, molto pio e zelante, morì il 21 dicembre dell'anno 1710 in età di soli 43 anni ripetendo sovente le parole del salmo "unam petii a Domino hanc requiram ...".
Fu compianto da tutti.
Resse la parrocchia come economo D. Armondino prete di Trana.
Venne investito della parrocchia il 10 aprile e nel mese di aprile del 1727 vi rinunciava volontariamente.
Visse in tempi tristi come egli stesso lasciò scritto nel registro dei morti nell'anno 1721.
In quest'anno vi furono orribili inondazioni, bruchi che devastarono i raccolti, peste bovina ed altre calamità.
Rivendicò dal Municipio le lire 50 solite a pagarsi dal Comune per le messe 52 lasciate dal Priore D. Colombo in compenso della canonica lasciata ad uso dei parroci che il Municipio non voleva più erogare.
Fu sacerdote zelantissimo per le anime deplorando l'irreligione e la scostumatezza.
Dopo la sua rimanenza resse come economo la parrocchia D. Sclopis Eugenio.
A quest'epoca non esisteva più in Trana famiglia nobile, le più distinte di Trana erano Pacchiodi, Pola, Oddenini e Bernardi la quale contava anche un prete, D. Bernardi Giovanni Battista vicecurato.
Prese possesso della Parrocchia nel giugno 1727.
Sotto il suo priorato ebbe luogo la donazione della reliquia di S. Tranquillo mediante l'opera dell'ottimo sacerdote D. Cugno Gio. Giacomo nato in Trana frazione Pratovigero il 4 ottobre 1684 e morto il 24 aprile 1732 in Torino in qualità di direttore del Regio Ospedale dei SS. Maurizio e Lazzero.
Sacerdote di grande virtù e dottrina, compianto alla morte da tutti, anche dallo stesso Sovrano Vittorio Amedeo.
Fabrizio Furnengo, cavaliere e auditore di Sua Maestà, fu il donatore della reliquia di S. Tranquillo alla comunità di Trana e D. Cugno l'intercessore.
Dietro questo regalo e il lascito di un reddito di lire 15 sull'Opera di San Paolo a favore dell'altare della Maddalena eretto nella parrocchia di Trana e Mons Arboero Gattinara gli concedeva il patronato di detto altare.
Il priore Vacca si rese benemerito per aver restaurata la casa rovinata in parte dal fulmine anco pure ampliata della sala a mezzodì e fatto costrurre l'attuale campanile, portando lui a piedi scalzi la croce inalterata e i fedeli caricando le pietre sugli omeri nei giorni festivi.
Ebbe a coadiutori uno dopo l'altro D. Bernardi e D. Catero ambedue sacerdoti di Trana.
Morì il 18 settembre dell'anno 1755.
Prese possesso in gennaio ed era nativo di Coassolo.
Sotto il suo priorato venne riedificata, ampliata e condotta a miglior forma la chiesa del Santuario che fu parrocchia fin dal 1621 col mezzo di molte offerte fatte dai fedeli che venivano da ogni parte in seguito all'apparizione della Vergine apparsa un dì al medesimo ed altre due persone con lui presenti, cioè al farmacista Pola-Bertolotti ed al chirurgo Futile sui ruderi della chiesa antica rovinata, vestita a bianco l'anno 1768, come è voce comune e come risulta da relazione scritta però non autenticata.
Questa apparizione assieme ad altri fatti miracolosi e grazie segnalate destò talmente nei popoli circonvicini la venerazione a Maria Santissima della Stella che con le abbondanti offerte si potè condurre a compimento l'attuale chiesa nell'anno 1774 ed opporsi nuovamente il piccolo nuovo santuario della Vergine alla venerazione da lunghi anni trasportato e conservato nella nuova chiesa parrocchiale in Trana.
Morto il parroco all'età di 68 anni il 18 maggio 1777, governò la parrocchia come parroco D. Grosso Giovanni Battista coadiuvato dal molto Rev.D. Pola, ex-direttore del Monastero delle Orfane di Torino.
Prese investitura il 21 settembre e morì li 13 aprile del 1800 in età di anni 58.
Fu pastore zelantissimo delle anime e della gloria di Dio.
Ne fanno prova la pavimentazione della chiesa parrocchiale in pietre della bargioliera, l'altare maggiore stuccato e costrutto in nuovo.
L'arcova principale acquistata nel 1784, i restauri e le ampliazioni fatte nella casa parrocchiale e l'acquisto della "Via Crucis" e il largo censo suo patrimoniale lasciato parte alla parrocchia, parte alla Congregazione di Carità.
Ebbe a coadiuvarlo uno dopo l'altro D. Grosso e D. Gervato nel 1783, Don Ramalone nel 1787 e Don Rosamarino fu economo dopo.
Veniva investito della parrocchia dall'abate della Sacra di S.Michele Gerdit Benedettino dalla cui giurisdizione dipendeva allora la parrocchia di Trana dopo la convenzione fatta tra l'Arcivescovo di Torino Baldassarre all'abate suddetto, cedendo alla Sacra Trana e Valgioie nell'anno 1781.
Sotto questo priorato, e cioè il 16 maggio 1805, parroco e popolo si recarono processionalmente ad incontrare ed ossequiare il grande Pontefice Pio VII che prigioniero di Napoleone veniva condotto in Francia ed il felice incontro ebbe luogo sullo stradale di Susa vicino a S. Ambrogio, ivi dopo aver reso i dovuti ossequi di figliale devozione all'augusto prigioniero esule, ebbe da lui la facoltà di erigere nella parrocchia la "Via Crucis" che ancor mancava della debita approvazione che fu poi benedetta li 19 maggio domenica 5 dopo Pasqua.
Ebbe a suoi coadiutori Marietti, D. Giacinto, D. Gaston.
Fatto canonico della collegiata di Giaveno rinunciava la parrocchia nel 1818.
D. Vironda fu l'economo.
Entrava in possesso il 23 maggio.
Alii 11 dicembre anno 1832 rinunciava alla parrocchia per demenza e prese la reggenza D. Picchiolino Rocco che fu poi il successore
Prendeva investitura il 13 dicembre 1835 dopo circa tre anni di reggenza come economo.
Fu sacerdote pio e dotto.
Nei trenta e più anni di ministero pastorale ebbe molto a lavorare essendo le molte frazioni sprovviste di cappellano, ed il suo zelo venne mai meno.
Moriva dopo penosa malattia alii 27 settembre 1863 compianto da tutti.
Sepolto ai piedi dell'altare maggiore.
D. Gandi Vincenzo da Cambiano ne assumeva la reggenza in qualità di economo.
Da D. Picchiolino Rocco in avanti non vi sono più accenni alle opere svolte, ne tanto meno alla storia di Trana.
Nato a Valperga il 18 aprile 1830.
Fu priore di Trana per 47 anni ( dal 1864 al 1911 ), muore il 10 ottobre 1911 ed è sepolto nel cimitero di Trana.
Nato a Villafranca P.te, priore di Trana per 22 anni, muore il 15 giugno del 1934 all'età di 57 anni.
La sua salma riposa nel cimitero di Villafranca P.te.
Priore di Trana per 26 anni.
Nel 1961 rinunciava alla parrocchia.
Muore a Chieri nel 1975.
Nato a Volvera il 28 febbraio 1919, priore di Trana fino al 1983.
Rinuncia alla parrocchia per motivi di salute.
Muore a Pancalieri, Casa del Clero "Boccardo" il 1 febbraio 1992 ed è sepolto nel cimitero di Volvera.
Nato a Scalenghe l'11 marzo 1945, priore di Trana dal 20 novembre 1983 al 30 giugno 1994.
Viene trasferito a Grugliasco, parrocchia di S. Maria ed in seguito a Giaveno come coudiuvante e parroco della frazione Pontepietra e Maddalena.
Nato a Manduria (Ta) il 24 giugno 1934, ordinato sacerdote l'8 luglio 1962
É l'attuale parroco della Chiesa della Natività e Maria Vergine